Sociologia
Publié le 08/03/2022
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Interazione sociale e vita quotidiana
Film Manhattan.
Lo spazio urbano e il contesto della grande città di New York,
l’interazione fra le persone cambia a seconda dello spazio, le caratteristiche delle persone
sono molto impegnate a fare colpo gli uni sugli altri, sembrano quasi recitare, mettere in atto
un copione, persone che non agiscono naturalmente.
Quando sono a vedere l’opera, Woody
Allen è più attento a capire le interazioni che avvengono tra le altre persone, più che allo
spettacolo stesso.
Il voler essere qualcun altro, nascondere l’autenticità, non accontentarsi di
quello che si ha e giocare quindi ad essere qualcun altro.
Analizzare l’interazione sociale
significa osservare, come le persone interagiscono nel quotidiano.
Interagire con gli altri
rappresenta la maggior parte di ciò che noi facciamo, l’interazione ci riguarda da vicino; la
routine legata al quotidiano ci vede fortemente impegnati.
Siamo in un ambito di
microsociologia.
Dall’analisi dei comportamenti delle persone in piccoli gruppi possiamo
arrivare a comprendere i comportamenti in scala maggiore.
Il ruolo è una categoria
sociologica molto importante, è quell’insieme di aspettative che la società nutre verso di noi,
quello che la società si aspetta da noi, potremmo parlare di mansione, quello che permette
all’individuo di entrare a far parte della società.
Goffman è un autore influenzato dalla
scuola di Chicago, ha dedicato molto allo studio dell’interazione, pensare all’interazione
come un modello drammaturgico.
Secondo lui esiste un palcoscenico dove l’individuo può
metter in scena il ruolo sociale una parte in cui può nascondersi e preparare la
rappresentazione del luogo, il palcoscenico viene definito da Goffman la ribalta, un luogo
dove viene recitato il copione dell’attore, il luogo che serve a preparare l’individuo viene
chiamato retroscena.
È importante capire che la ribalta è il luogo in cui viene inscenato il
copione, e non c’è un luogo che è solo retroscena, o solo ribalta.
Interazione focalizzata, e non focalizzata
Quando si cammina per strada quasi sempre c’è una sorta di disattenzione sociale, le persone
non prestano attenzione le une alle altre, ma è comunque un comportamento civile perché
ognuno di noi camminando per strada sa che potrebbe essere fermato da qualcuno, le
persone fingono una sorta di disattenzione ma la capacità di sguardo c’è.
Questo sguardo che
magari era rivolto l’uno verso l’altro a distanza, quando ci si avvicina viene distolto,
significa che va tutto bene non ce avversità, ma nemmeno intenzione di aprire una
conversazione.
L’interazione non focalizzata è un tipo di interazione in cui manca un focus
di attenzione, ad esempio tra le persone che aspettano l’autobus, c’è un’interazione ma non è
verbale, non è affidata alle parole, si osserva il modo in cui gli altri sono vestiti, cosa fanno,
ma senza intervenire verbalmente, manca il focus di attenzione, ci sono disattenzioni civili,
reciproche.
Nell’’interazione focalizzata esiste il focus di attenzione ed è affidata alla
comunicazione verbale e le persone stanno interagendo direttamente fra di loro.
Noi
possiamo passare con grande facilità da una situazione all’altra.
Harold Garfinkel è il
fondatore dell’etnometodologia che è una scienza che studia gli etnometodi, i modi che le
persone utilizzano sempre durante le interazioni, delle cose che gli individui danno per
scontato, modi di uso comune, che ha studiato tramite ricerca.
Studiando i dialoghi, tra
amici, familiari ci sono delle modalità di comunicazione abbreviate.
Esempio della domanda
“come stai” si risponde sempre con una sorta di sinteticità, ci permettiamo di dare per
scontato molte cose.
Garfinkel invitava i suoi studenti di tornare a casa e provare a
comportarsi non come figli ma da pensionati, dovevano tornare a casa e chiedere il permesso
per fare le cose, cose che diamo per scontato che un figlio si comporti come se fosse a casa
sua.
La stratificazione sociale
Parlare di un sistema di disuguaglianze, l’idea di una roccia stratificata la possiamo
paragonare alla società.
Nel momento in cui si sviluppa una società è inevitabile che si
creino delle disuguaglianze, ce un divario nelle condizioni di vita, un divario nelle scelte di
vita anche per quanto riguarda il genere, ci sono dei paesi in cui le disuguaglianze sono più
forti che in altri, in cui le condizioni sono molto problematiche e difficili.
Si può pensare di
ridurle e minimizzarle.
Anche la casta è un fattore di stratificazione e disuguaglianze.
La
variabile economica spiega le varie differenze sociali.
A queta visione capitalistica che oggi
non si è realizzata, dobbiamo aggiungere il pensiero di Marx weber, vissuto nella seconda
metà dell’800, a proposito delle disuguaglianze si rende conto di analizzare la società in
termini di disparità economiche ma tende a dare importanza molto di più agli aspetti.
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