Stendhal, LE ROUGE ET LE NOIR
Publié le 07/07/2022
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Stendhal, LE ROUGE ET LE NOIR
IV – Un padre e un figlio
Mia moglie ha davvero un sacco di testa! disse il sindaco di Verrières l'indomani alle
sei del mattino, scendendo alla sega del vecchio Sorel.
Benché glielo dicessi, per
preservare la superiorità che mi appartiene, non avevo pensato che se non avessi
preso questo piccolo abate Sorel, che, si dice, sa il latino come un angelo, il direttore
del deposito, questo anima irrequieta, potrebbe benissimo avere la mia stessa idea e
portarmela via.
Con quale tono di compiacimento parlerebbe del tutore dei suoi figli!...
Questo tutore, una volta mio, indosserà la tonaca?
Il signor de Rênal fu assorbito da questo dubbio, quando vide da lontano un
contadino, un uomo alto quasi un metro e ottanta, che, dall'alba, sembrava molto
impegnato a misurare pezzi di legno posti lungo il Doubs, sull'alzaia.
Il contadino non
sembrò molto contento di vedere avvicinarsi il sindaco; poiché questi pezzi di legno
ostruivano la strada e vi furono depositati per contravvenzione.
Padre Sorel, perché era lui, fu molto sorpreso e ancora più felice della singolare
proposta che il signor de Rênal gli fece per suo figlio Julien.
Lo ascoltava nondimeno
con quell'aria di scontenta tristezza e disinteresse che gli scaltri abitanti di queste
montagne sanno così bene assumere.
Schiavi durante il periodo della dominazione
spagnola, conservano ancora questa caratteristica del volto del fellah d'Egitto.
La risposta di Sorel all'inizio fu solo la lunga recita di tutte le formule di rispetto che
conosceva a memoria.
Mentre ripeteva queste vane parole, con un sorriso goffo che
accresceva l'aria di falsità e di quasi canaglia che gli era propria del volto, la mente
attiva del vecchio contadino cercava di scoprire quale ragione potesse portare un
uomo così ragguardevole a essere accolto in casa.
lui il suo mascalzone di figlio.
Era
molto scontento di Julien, e fu per lui che il signor de Rênal gli offrì la paga inaspettata
di 300 franchi l'anno, cibo e persino vestiti.
Quest'ultima pretesa, che padre Sorel
aveva avuto il genio di avanzare all'improvviso, era stata parimenti accolta da M.
de
Rênal.
Questa richiesta ha colpito il sindaco.
Poiché il Sorel non è contento e soddisfatto della
mia proposta, come naturalmente dovrebbe essere, è chiaro, pensò, che gli sono state
fatte delle offerte d'altra parte; e da dove possono venire, se non da Valenod? Invano
il signor de Rênal insistette sul Sorel perché concludesse sul posto: l'astuzia del
vecchio contadino si rifiutò ostinatamente; voleva, diceva, consultare suo figlio, come
se, in provincia, un padre ricco consultasse un figlio che non ha niente, se non la
forma.
Una sega a umido consiste in un capannone accanto a un ruscello.
Il tetto è sostenuto
da un'intelaiatura che poggia su quattro grandi pilastri lignei.
Ad un'altezza di otto o
dieci piedi, in mezzo al capanno, vediamo una sega che va su e giù, mentre un
meccanismo molto semplice spinge un pezzo di legno contro questa sega.
È una ruota
mossa dal ruscello che fa muovere questo doppio meccanismo; quella della sega che
va su e giù, e quella che spinge dolcemente il pezzo di legno verso la sega, che lo
taglia in assi.
Avvicinandosi alla sua fabbrica, padre Sorel chiamò Julien con la sua voce
stentorea; nessuno ha risposto.
Vide solo i suoi figli maggiori, una specie di giganti
che, armati di pesanti asce, stavano squadrando i tronchi di abete, che avrebbero.
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