La linea vitale e simbolista nell'arte di VAN GOGH e GAUGUIN
Publié le 29/08/2012
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Dipinta ad Arles, in Provenza. Nella casa acquistata in questa località il pittore ebbe finalmente l’impressione di aver trovato un luogo dove fosse possibile lavorare e vivere in raccoglimento e tranquillità. In attesa dell’arrivo dell’amico Gauguin, l’artista decise di rappresentare la sua stanza ad Arles, raffigurandovi con attenzione gli oggetti della sua quotidianità. Le tonalità usate dovevano trasmettere un’idea di pace; per questo egli accostò ai colori primari i rispettivi complementari( rosso e verde, giallo e lilla, blu e arancione). Scrisse in una lettera al fratello “Il colore deve fare tutto, dando attraverso la sua semplificazione uno stile più grande alle cose, e deve suggerire il riposo o il sonno.” La sensazione di pace che l’autore voleva conferire sembra però contraddirsi dalla visione prospettica della stanza. La prospettiva è infatti rovesciata in avanti e rimbalza gli oggetti verso lo spettatore che si sente inglobato nel dipinto. Da questa scelta si può dedurre come l’artista fosse interessato a rappresentare il proprio “ambiente interiore”, a introdurre l’osservatore all’interno della propria anima. Oltre al colore, anche gli oggetti hanno un significato simbolico. Nonostante avesse ritrovato la serenità, il pittore era oppresso dalla solitudine e attendeva con trepidazione l’arrivo dell’amico. Osservando il dipinto si può notare come alcuni particolari rivelino la necessità dell’artista di trasformare uno spazio di isolamento, quale era la sua stanza, in uno spazio destinato all’incontro e alla relazione: sono infatti presenti due sedie, due ritratti appesi alla parete, due cuscini su letto.
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“ambiente interiore”, a introdurre l'osservatore all'interno della propria anima.Oltre al colore, anche gli oggetti hanno un significato simbolico.
Nonostante avesse ritrovato la serenità, il pittore era oppresso dalla solitudine e attendeva contrepidazione l'arrivo dell'amico.
Osservando il dipinto si può notare come alcuni particolari rivelino la necessità dell'artista di trasformare uno spazio di isolamento,quale era la sua stanza, in uno spazio destinato all'incontro e alla relazione: sono infatti presenti due sedie, due ritratti appesi alla parete, due cuscini su letto.
CAMPO DI GRANO CON CORVI ( 1890)
[pic]
Dipinto pochi giorni prima della morte, “Campo di grano con corvi” rappresenta l'estrema tensione interiore che ha accompagnato l'artista negli ultimi anni della suavita.
La suggestione del presagio di morte(indicato dalla presenza dei corvi neri) è forte, così come è forte la violenza drammatica del paesaggio, con il cielotenebroso e la strada bruscamente scorciata, come inghiottita dall'alto orizzonte.
La pennellata è scomposta, carica di una fortissima tensione gestuale, sganciata daogni controllo razionale.
La tecnica pittorica che si osserva in questo dipinto è tipica dello stile di Van Gogh.
Egli dipinge infatti in maniera del tutto istintiva, priva di controllo razionale.
Lepennellate divise e scomposte derivano da un'estrema tensione gestuale prodotta dai turbamenti interiori.
I segni sono dunque espressioni della propria anima.
PAUL GAUGUIN
Gauguin nasce a Parigi nel 1848 da un giornalista e dalla figlia della scrittrice Flora Tristan, donna famosa quest'ultima per la propaganda socialista svolta non menoche per la vita tempestosa e la famiglia a cui appartiene, fra le più influenti del Perù.
Nel 1849 il padre decise di emigrare in Perù; morì durante il viaggio, ma lavedova con i due bambini raggiunse Lima e qui, nella principesca dimora dei parenti materni, Gauguin trascorse quattro anni indimenticabili.
A 17 anni dopo glistudi regolari si imbarca come mozzo su una nave mercantile.Nel 1871 Gauguin inizia la sua carriera di agente di cambio e raggiunge presto un'invidiabile posizione che gli consente di sposarsi e di vivere con i suoi cinque figli.Nel 1883, volta le spalle alla professione per poter finalmente «dipingere tutti i giorni».
Si trasferisce con la famiglia a Roven dove la vita è meno cara, poi inDanimarca presso i parenti della moglie.
Successivamente torna a Parigi con il figlioletto Clovis dove trascorrerà il suo primo terribile inverno.
Poi il piccolo Clovistornerà dalla madre in Danimarca, e il pittore proseguirà da solo la sua straordinaria avventura.
Non era stato un gesto da velleitario quello di abbandonare il propriolavoro sicuro e la propria posizione ma era una decisione coraggiosa.
Gauguin aveva cominciato a dipingere, aveva frequentato una libera Accademia, era diventatocollezionista di quadri degli artisti che più apprezzava (Manet, Cézanne, Pissarro, Sisley, Renoir); aveva conosciuto Pissarro, e, grazie al suo appoggio, nello stessoanno aveva partecipato con sette quadri alla quinta esposizione del gruppo impressionista.
Ma nel 1888 inizia nella sua arte un nuovo ciclo: il colore é disteso alarghe zone unite, esaltato nella sua purezza; il disegno si é fatto sintetico, le forme sono profilate da una spessa linea di contorno e l'effetto della profondità.
Già si érivelato insomma compiutamente il vero Gauguin.
Gauguin soggiorna per la prima volta a Pont- Aven nel 1886, e vi tornerà ripetutamente anche negli annisuccessivi: é la sua prima fuga dalla "civiltà" alla ricerca di quel mondo "primitivo" a cui egli sente di appartenere, o piuttosto, a cui egli vuole deliberatamente, quasiossessivamente appartenere.
In Bretagna nascono i suoi primi capolavori.
Non é una Bretagna " folkloristica" la sua; Gauguin non si accontenta di ritornare agliaspetti più esteriori e pittoreschi, bensì vuole esprimere "l'anima" di quel "suolo di granito", "la grande semplicità e rozza superstizione" della fede dei contadinibretoni.
Il soggiorno in Bretagna non fu che l'inizio di quella fuga dalla "civiltà" che portò Gauguin a morire, solo e alcolizzato, in uno dei più dimenticati villaggidelle Isole Marchesi.
Dopo tante difficoltà e sofferenze morì improvvisamente per collasso cardiaco, in una capanna che si era costruito all'uso indigeno.LA VISIONE DOPO IL SERMONE (1988)[pic]Questo dipinto è stato realizzato nel 1888 a Pont-Aven, in Bretagna.
Nel 1886 il pittore aveva infatti sentito l'esigenza allontanarsi dalla vita frenetica di Parigi e dallafatuità delle sue mode per cercare un ambiente primitivo e incontaminato dalla società dove poter riscoprire valori autentici e trovare nuova ispirazione per la propriaarte.
Scelse dunque Pont-Aven, un villaggio già frequentato da numerosi artisti attratti dalla bellezza selvatica del luogo e dal sapore arcaico della sua cultura, unamescolanza di superstizioni popolari e cristianesimo primitivo.Protagoniste del dipinto sono le donne bretoni assorte in preghiera, dopo la recita del sermone.
Esse hanno una visione, rappresentata in alto a destra, in cuicompaiono Giacobbe e un angelo che lottano tra loro.
L'artista è stato in grado di unire due dimensioni: quella reale (le donne in atto di preghiera, e quellaimmaginata (la lotta tra Giacobbe e l'angelo).
Realtà e visione sono separate sul piano compositivo mediante la diagonale del tronco d'albero.
L'elemento che rendeperfetta la fusione tra i due piani è il colore, che non essendo vincolato all'imitazione della realtà naturale( la terra è infatti di colore rosso acceso) diventa espressionedell'irrappresentabile, di un'emozione pura, di uno stato d'animo.
Gaguin infatti non è tanto interessato alla narrazione della scena o al valore allegorico della scenasacra, bensì al modo in cui viene vissuto il momento sacro dalle donne nell'ambiente bretone.STILE: Particolare è lo stile di Gauguin, che lui stesso definisce sintetista ed è caratterizzato da: bidimensionalità( le figure sembrano ritagliate e incollate), figure eambientazioni semplificate, contorni marcati e piani di colore uniforme.
Egli riesce a dare brillantezza ai colori grazie a una tecnica chiamata “cloisonnisme” checonsiste nell'applicare strati ti colore appiattito(no chiaroscuro) entro linee scure di contorno.DONNE DI TAHITI (1891)[pic]La ricerca del primitivo e dell'incontaminato condusse Gauguin lontano dalla Bretagna, verso luoghi dove avrebbe scoperto valori spirituali ancora più forti da potercontrapporre alla cultura occidentale a cui tanto era legato e a cui tanto, allo stesso tempo, si opponeva.
Si recò dunque più volte in Polinesia, precisamente a Tahiti,dove dipinse gran parte della sua produzione.In “Donne di Tahiti”, l'intero spazio del quadro è come occluso dalla contrapposizione di due figure massicce che ritraggono un'unica modella, ripresa in dueatteggiamenti differenti.
A sinistra, malinconicamente pensierosa, indossa un pareo tipico; a destra indossa un abito occidentale e, intrecciando pigramente delle fibrevegetali, solleva di poco lo sguardo.
Gauguin vuole introdurci in una dimensione intima e farci conoscere un aspetto dell'esistenza quotidiana di quel posto cosìlontano e diverso dall'Europa.
Emerge dal dipinto l'emotività dell'artista, che è ormai incapace di riconoscersi nella cultura occidentale, ma è consapevole di non poterdare completa realizzazione alle sue aspirazioni di originarietà e di purezza.( La scelta dei due vestiti orientale-occidentale, lo sguardo malinconico della donna adestra con il vestito occidentale testimoniano la conflittualità delle due culture all'interno dell'animo dell'artista)..
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